South working: l’85% dei lavoratori è disposto a tornare a vivere al Sud
Sono 45 mila gli addetti che dall’inizio della pandemia lavorano in smart working dal Sud per le grandi imprese del Centro-Nord, su un totale di due milioni di occupati meridionali che complessivamente lavorano in quest’area. Il dato emerge da una indagine sul South working, realizzata da Datamining per conto della Svimez su 150 grandi imprese con oltre 250 addetti che operano nei settori manifatturiero e servizi. Il dato dovrebbe essere moltiplicato almeno per due se volessimo tenere in considerazione anche le imprese piccole e medie, quelle cioè con più di 10 addetti. Secondo uno studio dell’associazione “South Working Lavorare dal Sud” l’85,3% di questi andrebbe o tornerebbe a vivere al Sud se fosse loro consentito e se fosse possibile mantenere il lavoro da remoto. E circa l’80% ha tra i 25 e i 40 anni, possiede elevati titoli di studio e ha nel 63% dei casi un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
VANTAGGI E SVANTAGGI PER IMPRESE E LAVORATORI
Fra i vantaggi principali del South working vengono citati la maggiore flessibilità negli orari di lavoro e la riduzione dei costi fissi delle sedi fisiche, mentre gli svantaggi maggiori sono la perdita di controllo sul dipendente da parte dell’azienda, il necessario investimento da fare a carico dell’impresa e i problemi di sicurezza informatica. Per questo le aziende richiedono incentivi di tipo fiscale e contributivo, credito di imposta una tantum per le postazioni attivate, diminuzione dell’IRAP al Sud a chi utilizza lavoratori in south working, creazione di aree di co-working, infrastrutture digitali diffuse in grado di colmare il gap Nord/Sud e tra aree urbane e periferiche. Tra i vantaggi che i lavoratori percepiscono di più nel momento in cui viene proposto loro lo spostamento nelle aree del Sud, i principali sono il minor costo della vita, seguito dalla maggior possibilità di trovare abitazioni a basso costo. Per quanto riguarda gli svantaggi, spiccano i servizi sanitari e di trasporto di minor qualità, la scarsa possibilità di far carriera e la minore offerta di servizi per la famiglia.
OPPORTUNITÀ DI ACCUMULAZIONE DI CAPITALE UMANO
La possibilità per i lavoratori meridionali occupati al Centro-Nord di lavorare dai rispettivi territori di origine potrebbe riattivare quei processi di accumulazione di capitale umano da troppo tempo bloccati nel Sud e che stanno irreversibilmente compromettendo lo sviluppo delle aree meridionali.