Record di attacchi informatici nell’Italia del Covid
Emergenza Covid, tempo di lockdown e tutti a fare tutto online: riunioni di lavoro, scuola, formazione a distanza, acquisti, e chi più ne ha più ne metta e… si connetta. Il mondo fisico, insomma si è trasferito sempre più su quello virtuale e digitale, dopo che quello virtuale era diventato negli ultimi anni sempre più “invadente” in quello reale. L’era del Covid ha segnato però un aumento vertiginoso di attacchi informatici come phishing e malware in tutto il mondo, con rischi in termini di sicurezza del cyberspace, vulnerabilità dei dati, privacy e fake news.
Lo sottolinea anche il “Cyber Attack Trends:2020” redatto da Check Point Software Technologie che evidenzia, tra i vari fattori, come la mancanza di formazione, l’assenza di cautele e di competenze digitali delle persone abbia reso notevolmente più incauto l’uso di dati personali e finanziari.Pensiamo ad esempio allo shopping online. Costretti dalla necessità, migliaia di persone non abituate si sono riversate in Rete utilizzando i sistemi di pagamento online e avventurandosi nell’area delle transazioni bancarie online senza alcuna percezione della sensibilità dei dati e dei relativi rischi, e senza adottare le dovute precauzioni.
Connessioni domestiche senza protezioni
Nelle aziende buona parte del personale non ha mai lavorato da remoto, e si è ritrovata a farlo senza sufficiente preparazione utilizzando connessioni domestiche che, a differenza di quelle aziendali, spesso non hanno reti wifi protette, e dispositivi non sempre limitati all’attività lavorativa ma di uso generico.
L’assenza di sicurezza dello smart-working ha dunque favorito gli attacchi informatici allo scopo di infiltrarsi nei sistemi aziendali.La paura del Covid si è rivelata inoltre terreno fertile per la circolazione di fake news, cui ha fatto seguito una eccessiva banalizzazione da parte dei Social, veicolo principale di diffusione delle stesse. Ecco dunque proliferare notizie apparentemente vere, contenenti messaggi errati o deliberatamente disfunzionali che minano la stabilità dell’ordine pubblico, la percezione della realtà, e l’azione delle istituzioni in un momento in cui sono invece richieste massima attenzione ed efficienza.