Le stanze delle donne raccontano un anno di lockdown
Coraggio, resilienza, dissolvenza, visione corale, condivisione, accoglienza, semplicità, leggerezza, generosità, prendersi cura. E’ con queste parole chiave che le donne italiane hanno saputo affrontare questo anno del Covid e reagire alle ferite, alle spaccature e agli “sconvolgimenti” interni che la pandemia e il lockdown hanno creato a tutti noi, provando a recuperare l’essenza dello stare bene e manifestando una grande voglia di affrontare il cambiamento come nuova opportunità. Parole chiave che, in questo caso, sintetizzano le storie di 54 donne imprenditrici, professioniste, manager, ricercatrici, rappresentanti della società civile e del terzo settore, di diverse esperienze e generazioni, millenials comprese, raccontate nel libro “Le Stanze delle Donne. Le cose che ci fanno stare bene” promosso dalla società di consulenza di direzione Risorse Umane Focus consulting e a cura di Giovanna d’Elia, HR Business Partner Focus Consulting e ideatrice del progetto,
Storie di resilienza
Il volume racconta l’esperienza e le emergenze del lockdown, offrendo una nuova visione con nuovi spunti, spiragli e scenari professionali. Racconta storie di resilienza, felicità, adattamento, scoperta di certi affetti e di una nuova normalità non certo priva di problemi ma con soluzioni già in testa; storie tutte diverse e significative, che costituiscono una sorta di manuale per imparare a vivere e sopravvivere ai tempi dello smart working nel ruolo di donna, professionista e/o madre, tirando fuori le abilità necessarie e dando la giusta evidenza alle cose che fanno stare bene. E ancora racconta un momento storico che cambierà sicuramente le nostre vite, con un gruppo di donne coraggiose e sensibili, forti e lucide, responsabili e piene di risorse. In un tempo di particolare trasformazione per la vita di tutti, ma soprattutto per le donne divise tra lavoro, casa e figli, niente meglio delle loro voci può evidentemente raccontare cosa significa questo cambiamento.
Le donne vivono nella realtà
Le donne hanno affrontato i lockdown con attività non solo fisiche ma anche spirituali, come ad esempio la preghiera, lo yoga, la meditazione o la condivisione con gli affetti cari, riscoprendo passioni silenziose venute fuori “grazie” al Covid. Qualcuna di esse ha raccontato che le famiglie e i figli hanno finalmente capito quale fosse il proprio lavoro sempre “grazie” allo smart working che ha imposto di svolgerlo a casa. Le donne, secondo quanto racconta Giovanna D’Elia, vivono di più nella realtà e sanno “leggere” meglio degli uomini tutto quello che può accadere nel flusso della vita, ruoli compresi; sono più interessate a coltivare le relazioni, non hanno paura che ci sia una fine, “vanno e camminano” anche in un momento difficile come questo, mandano comunque avanti la storia facendo nascere figli e alimentando generazioni, e hanno un senso della speranza che si differenzia dal concetto di eternità e immortalità.
Le protagoniste
Le “Stanze” sono quelle di 54 donne co-protagoniste e cioè Cinzia Barba, Eleonora Baroni, Donatella Bernabò Silorata, Veronica Bertollini, Maria Bolignano, Erika Bondonno, Federica Brancaccio, Stefania Brancaccio, Arianna Camaggio, Maria Caputo, Antonella Carlo, Sabrina Carreras, Fiorella Cavaliere, Mariavittoria Cicellin, Isabella Covili Fagioli, Nicoletta D’Addio, Claudia D’Alena, Manuela D’Agostino, Gioia De Simone, Anna Del Sorbo, Valentina della Corte, Giovanna Di Libero, Rita Esposito, Ildegarda Ferraro, Anna Teresa Fiore, Marina Galzignato, Antonella Giglio, Sandra Gnerucci, Alessia Guarnaccia, Chiara Guida, Lucia Landi, Ludovica Landi, Matilde Marandola, Rosanna Marziale, Giuseppina Massaro, Maria Grazia Mattei, Anna Paola Merone, Susanna Moccia, Amalia Palma, Luisa Pogliana, Giovanna Ponzi, Emanuela Pozzi, Adele Renzi, Stefania Rossi, Roxy in the box, Francesca Sepe, Viviana Siciliano, Emmanuela Spedaliere, Benedetta Torre, Laura Valente, Daria Valletta, Caterina Ventura, Giulia Zamagni.
Un regista d’eccezione di fama internazionale
Il volume (Graus editore), vincitore della XVII Edizione del Premio Approdi d’autore, è arricchito dall’introduzione di Giuseppe Li Volti, CEO & Founder Focus Consulting, dalla prefazione di Jesus Garces Lambert, acclamato e pluripremiato regista messicano di “Io, Leonardo” Vincitore del Globo d’oro 2018 come miglior documentario italiano, film alla scoperta di Leonardo Da Vinci uomo, pittore, scienziato e inventore, e di “Caravaggio, l’anima ed il sangue” il documentario più visto in sala nella storia del cinema italiano.