Rider con i mesi contati? In UK le consegne le fa un piccolo robot: the hedgehog
L’efficienza del riccio
A Milton Keynes è quasi ora di cena e non c’è nulla di pronto. Frank apre la app e, come accade con una frequenza elevata a ogni longitudine terrestre ormai, opta per una consegna a domicilio; due panini gourmet per lui e Cris e due con hamburger e patatine per i bambini. Per la musica alla consegna sceglie gli Abba. Paga, poi segue il percorso che fa l’ordine fino a casa, quindi esce sull’uscio, sblocca attraverso la app e ritira quanto desiderato con il sottofondo di “Dancing queen”. Risponde al cordiale saluto ricevuto e rientra per cena. Ad effettuare la consegna però non è stato un rider in bici o in motorino, ma the hedgehog (il riccio): così è stato ribattezzato il piccolo robot compatto e dal design accattivante per le consegne a domicilio. Sei ruote, 25 chili di peso, una capacità di carico di quanto ordinato che arriva fino a nove chili, the hedgehog arriva al ginocchio di una persona adulta, ma una bandierina luminosa si erge alta e segnala opportunamente la presenza durante tutto il tragitto. È munito di telecamere che creano una “bolla” a 360 gradi, sensori a ultrasuoni, radar, gps, e c’è sempre da remoto un controllo umano, che può intervenire in qualsiasi momento ve ne sia la necessità. The hedgehog è progettato per consegnare localmente cibo, generi alimentari e pacchi in pochi minuti; in particolare nelle tratte fino a 3 chilometri. Qualche volta può capitare un inconveniente e su tiktok c’è qualche video che mostra abitanti di Milton Keynes che aiutano a riprendere la marcia, ma nel 99% dei casi il robot se la cava in autonomia, nell’altro 1% sarebbe necessario l’intervento da remoto. La società che l’ha lanciato è la Starship Technologies e conta tra i suoi fondatori Ahti Heinla e Janus Friis, già coideatori di Skype. Il servizio, assicurano da Starship, è già disponibile per più di un milione di persone in tutto il mondo. L’azienda ha quadruplicato le consegne dall’inizio della pandemia di COVID-19 e i suoi robot – a emissioni zero e contactless – hanno completato oltre 1,6 milioni di consegne commerciali a livello globale, “più di qualsiasi altro fornitore di consegne autonome”.
L’accordo con Co-op e Costa Coffee
La storia di The hedgehog parte da lontano e potrebbbe svilupparsi in maniera esponenziale. La Starship, dal suo quartier generale a San Francisco, ne ha avviato la sperimentazione a partire dal 2014, in primis nei campus della George Mason University, della Northern Arizona University e quindi delle Università di Purdue e di Pittsburgh. La sperimentazione a Milton Keynes, la cittadina di 200mila abitanti, sede della scuderia di Formula 1 Red Bull, a 41 minuti di treno da Londra, è la prima vera prova su strada e finora è ritenuta un vero e proprio successo.
Dopo il Bucks (Buckinghamshire, la contea con Milton Keynes), il Cambridgeshire e NorthamptonShire, il riccio robotico sbarcherà in altre cinque contee del Regno Unito nel corso del 2022.
Intanto la Starship stringe accordi con grandi operatori come Co-op. Gigante del retail, con oltre 2mila negozi nell’ambito food in tutta la Gran Bretagna, Co-op utilizzerà il riccio per le sue consegne, perseguendo così l’obiettivo green indicato dal suo capo per l’ecommerce, Chris Conway, di usare solo ed esclusivamente mezzi elettrici entro il 2025.
Più recentemente Starship pare abbia chiuso un accordo anche con Costa Coffee, “la seconda catena di caffè più grande del mondo dopo Starbucks e la più grande del Regno Unito” (wikipedia docet).
E i riders?
E’ vero, Milton Keynes è il luogo ideale per avviare sperimentazioni di questo tipo (anche google ha provato lì i suoi prodotti di mobilità), pianta molto regolare, poche barriere, tanti marciapiedi comodi. Altrove potrebbe essere meno comodo ma va da sé che l’uso del riccio robotico rischia di avere una crescita veloce, ben oltre i confini della Uk, con effetti rilevanti sul sistema della consegne più invalso, che oggi passa attraverso i cosiddetti lavoratori tramite piattaforma e più specificamente i riders. “I lavoratori delle piattaforme digitali – secondo una recente ricerca pubblicata dall’Inapp – sono 570.521, l’1,3% della popolazione tra i 18 e i 74 anni. Due terzi lavorano per piattaforme location-based, in cui i compiti assegnati vengono svolti in una località specifica, mentre un terzo svolge attività rese solamente sul web. 7 lavoratori su 10 hanno un contratto scritto e l’11% ha un contratto da dipendente. La valutazione è in base al numero di incarichi portati a termine (59,2% dei casi) e al giudizio dei clienti (42,1%). Una valutazione negativa o una mancata disponibilità nello svolgimento degli incarichi comporta un peggioramento della qualità degli incarichi, con la riduzione soprattutto di quelli più redditizi o con il peggioramento degli orari di lavoro. La quota dei lavoratori che dichiarano essenziale o importante il reddito derivante dal lavoro su piattaforma sale dal 49% rilevato nel 2018 all’80% del 2021 e circa la metà degli intervistati dichiara di aver scelto di lavorare con la piattaforma in assenza di altre possibilità di lavoro”. Si occupano di “portare pasti a domicilio” il 36,2% del totale dei riders. Da altre fonti emerge che quando la paga è legata alle consegne la cifra più bassa indicata – prima ancora che intervenissero tavoli, accordi e maggiori tutele per i lavoratori – è nell’ordine di 2,5 euro.
Chi ordina la spesa della Co-op in Uk e chiede la consegna a casa tramite il riccio robotico paga un supplemento di 99 centesimi. Green, contactless, conveniente. C’è poco da fare, il riccio robotico conduce un indubbio vantaggio, porta con sé aspetti inevitabilmente spinosi e occorre farci i conti. Perché corre veloce.