“Ciao ciao” Sanremo, “ogni volta è così”, un festival da… “brividi”
di Alessandra Di Dio
La 72° edizione del Festival della Canzone Italiana si è conclusa con gli attesi vincitori (primi sin dalla prima sera) Mahmood e Blanco e la loro “Brividi“, un brano con melodia dolce ma a tratti rap che parla di amore universale, senza barriere, né differenze di genere. Venticinque i cantanti in gara, scelti dal direttore artistico Amadeus, tra i quali Emma, con la sua “Ogni volta è così “, una denuncia contro gli stereotipi che definiscono le donne sante o “facili” in un mondo cinico e ignorante. Qui la neodirettrice d’orchestra Francesca Michielin ha fatto la differenza, per la prima volta. E poi ancora Noemi, Giusy Ferreri e la performance provocatoria di Achille Lauro, che ha mimato il doppio lato della tentazione umana e benedizione di Dio, attraverso un battesimo inscenato sul palco. La performance più originale sembra essere stata quella de “La Rappresentante di Lista” che con la sua “Ciao Ciao” parla ironicamente della fine del mondo e della volontà di conservare solo ciò che conta, salutando il superfluo. Un brano molto orecchiabile, movimentato e radiofonico, con balletto annesso che ricorda lo stile di Francesco Gabbani (tutte le serate del Festival di Sanremo sono disponibili su www.raiplay.it.
POLEMICHE PER LA SERATA COVER
In sala stampa non sono mancate le polemiche ma anche gli applausi. Molte le proteste per la vittoria nella serata cover di Morandi e Jovanotti. Alcuni cronisti hanno sottolineato che i due artisti non avrebbero dovuto cantare le proprie canzoni e che Jovanotti sia stato in qualche modo “favorito “da Amadeus. Tuttavia Gianni Morandi ha poi ricevuto il Premio Sala Stampa Lucio Dalla per il suo brano “Apri tutte le porte”, anch’esso molto radiofonico e orecchiabile. Dopo l’abolizione della categoria nuove proposte, alcuni giovani nuovi artisti sono stati affiancati da big o inseriti nella categoria big per precedenti collaborazioni artistiche con questi ultimi. Basti pensare a Tananai, Ditonellapiaga con Rettore e Giovanni Truppi che aveva lavorato di recente con Calcutta. Tra gli altri artisti anche il giovane napoletano Akaseven, direttamente da “Amici”.
CESARE CREMONINI
Grande spazio al superospite Cesare Cremonini, la sera di giovedì 3 febbraio. Cremonini non aveva mai partecipato a Sanremo, a causa anche di un vecchio rifiuto di Baudo verso gli emergenti Lunapop nel ‘99. Tuttavia lo stesso Cremonini ha detto: “Quel no mi ha fatto crescere negli anni. È proprio grazie a quel rifiuto che ho trovato la forza di far decollare la mia carriera“. Sul palco Cremonini si esibito con “La ragazza del futuro “e un remake delle sue più celebri canzoni con una scenografia che ha ricordato la sua Bologna. La vittoria di Mahmood e Blanco è sembrata un po’ “premeditata”, tuttavia questo Festival è stato molto innovativo.
FIORELLO
Peccato per la presenza di Rosario Fiorello limitata a una sola serata, la prima, a causa di altri impegni già presi dal celebre showman. Fiorello ha esordito in bigodini all’Hotel Globo e concluso sul palco dicendo: “Sono diventato un booster, la vostra terza dose. Adesso fatemi vedere il Festival a casa, in plaid“. Amadeus è stato affiancato sul palco da molte donne e si era detto pronto a sostituire il suo amico con un cartonato, pur di riaverlo sul palco. A completare l’aspetto innovativo e originale del Festival, la presenza di Orietta Berti e Fabio Rovazzi con interviste esclusive ad alcuni artisti realizzate presso una nave di Costa Toscana, ormeggiata a largo del mare di Sanremo. Costa Crociere è stata un celebre sponsor della manifestazione insieme a Lavazza e Suzuki. Da segnalare la presenza d’eccezione di Drusilla Foer, alter ego di Gianluca Gori, che ha parlato di unicità e uguaglianza per la comunità Lgbt.
DUE BATTUTE CON AMADEUS
Teatro Ariston blindato, con artisti disponibili solo su Zoom per le interviste, a causa del rigido programma AntiCovid. Un peccato per chi voleva intervistarli dal vivo. Siamo riusciti tuttavia a scambiare qualche battuta con Amadeus in Sala Stampa. Al Direttore artistico e conduttore del Festival abbiamo chiesto cosa pensi della possibilità dei vincitori di quest’anno di poter avere una carriera internazionale come è accaduto per i Maneskin, e se gli piacerebbe presentare il prossimo Eurovision Song Contest, in programma in Italia e a Torino, dopo la vittoria nel 2021 della band di “Zitti e buoni”. “I Maneskin – ha risposto Amadeus – stanno avendo una grande carriera internazionale e ne sono felice. Mi permetto di dire che questo non accadeva dai tempi di Domenico Modugno. Spero che anche gli attuali vincitori siano sempre più conosciuti all’estero, grazie all’ Eurovision Song Contest. Preferisco non presentare l’Eurovision perché… – chiude sorridendo ironicamente – devo ancora perfezionare il mio studio delle lingue straniere”.
PERCHE’ SANREMO E’ SANREMO
Originale la mostra degli abiti indossati da Milva durante storici Festival di Sanremo, tenutasi presso il Casinò della città dei fiori con la collaborazione di Giorgio Armani. La città di Sanremo e la Sala Stampa del Casinò hanno dato il loro spettacolo migliore. Tanti i loghi viola del Festival di Sanremo proiettati sui muri della città e musica diffusa a tutte le ore, nonostante la pandemia ancora in corso e le forti limitazioni antiCovid. Perché Sanremo è comunque, sempre, Sanremo.