Nuovo futuro per SI.Di.GAS Spa, la Società Irpina di Distribuzione Gas. Perfezionata la cessione del ramo di azienda “vendita di gas a clienti finali” a Iren Mercato Spa
Un’operazione da circa 40 milioni che garantisce servizi, occupazione, nuovi investimenti, erario e tutti i creditori sociali
S.I.DI.GAS spa, la Società Irpina Distribuzione Gas che opera nel settore energetico e negli ultimi anni al centro di un terremoto giudiziario, esce dalla tempesta. È stata perfezionata l’operazione di compravendita dell’azienda Sidiren srl relativa alla “vendita di gas a clienti finali” da Sidigas.com srl a Iren Mercato spa. La società appartenente al Gruppo Iren ha acquisito il 100% del capitale sociale di Sidiren srl, società cui è stato precedentemente conferito il ramo d’azienda proveniente da Sidigas.com srl, operativo nella vendita di gas naturale.
Una mossa che permetterà al gruppo di scongiurare il fallimento dato dai più per certo: l’acquisizione, infatti, oltre a salvaguardare una realtà produttiva che fornisce gas a circa 52.000 clienti su 78 Comuni della Provincia di Avellino, consente di attuare un Piano in grado di finanziare accordi di ristrutturazione per oltre 40 milioni di euro. Garantisce, inoltre, servizi, livelli occupazionali e nuovi investimenti nel territorio irpino da parte della società acquirente, già player nazionale nel mercato dell’energia.
La situazione debitoria
L’operazione rappresenta la prima fase della complessa attività di risanamento della società messa in campo dal management di concerto con il custode giudiziario. Con l’Accordo di Ristrutturazione di Sidigas.com, in particolare, è oggi possibile rimborsare una prima tranche di oltre 35 milioni all’Erario e alla Regione Campania, stralciando una percentuale significativa del debito complessivo consolidato.
Il Gruppo Sidigas esprime un passivo consolidato di oltre 242 milioni di euro, di cui oltre il 50% (pari a 127 milioni) verso l’Erario e oltre 60 milioni verso Arera, Ente pubblico regolatore del mercato del gas. Il Gruppo risulta quindi debitore verso Enti Pubblici per oltre 187 milioni di euro. Il patrimonio netto, a seguito di un’ampia attività di revisione dei bilanci, evidenzia un deficit di oltre 137 milioni.
Il Piano di Salvataggio
Proprio a fronte tale esposizione debitoria complessiva e di un deficit patrimoniale così rilevante, il custode giudiziario ha sottoposto alla Procura della Repubblica e al Tribunale di Avellino prima, e di Napoli poi, un complessivo Piano di Salvataggio del Gruppo.
Il Piano è stato strutturato dal nuovo management con l’assistenza di un team di professionisti in modo da evitare lo scontato fallimento dell’intero Gruppo, che avrebbe danneggiato tutti i creditori sociali e la forza lavoro impiegata.
Nonostante le tante difficoltà incontrate, dettate principalmente da interessi personali divergenti che hanno contrastato in ogni modo l’operazione di salvataggio, è stata finalmente attuata una prima fase del Piano approvato con il supporto dell’Agenzia delle Entrate, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, della Regione Campania e di alcuni fornitori. Decisiva, per raggiungere questo traguardo, la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, in considerazione della complessità della vicenda Sidigas, caratterizzata dal sequestro e dalla particolare strutturazione della massa debitoria.
L’iter dell’acquisizione
L’intera procedura è stata avviata grazie alla Procura di Avellino con il procuratore aggiunto Vincenzo d’Onofrio e il PM sostituto procuratore Vincenzo Russo, e convalidata dal gip di Avellino Marcello Rotondi, i quali – dopo il sequestro – hanno sposato il progetto presentato dal custode giudiziario e messo in piedi dal manager Dario Scalella con l’ausilio di un pool di professionisti, ritirando l’istanza di fallimento e proseguendo nel Piano di salvataggio.
In seguito, nonostante il passaggio della procedura per competenza territoriale presso il Tribunale di Napoli, lo stesso progetto è stato portato avanti anche dal gip di Napoli Linda Comella e dai sostituti procuratori Sergio Raimondi e Maria Sofia Cozza.
Il Piano di salvataggio si è potuto realizzare grazie anche all’importante lavoro della sezione fallimentare del Tribunale di Napoli, che ha omologato l’accordo di ristrutturazione, dell’Agenzia delle Entrate provinciale e regionale, dell’Agenzia delle Dogane e della Regione Campania.
L’operazione di valorizzazione in continuità indiretta del ramo di azienda dedicato alla vendita di gas ai clienti garantisce importanti investimenti di sviluppo avendo anche offerto una prospettiva di crescita professionale a 20 dipendenti del Gruppo, raccolta da 9 unità.
La storia
L’avvio di Sidigas risale agli anni ’80, con l’acquisizione delle concessioni di costruzione e gestione degli impianti di distribuzione del gas metano nei Comuni di Avellino e di Atripalda, Montemiletto e Mercogliano e con l’avvio dell’esercizio dell’attività di vendita e distribuzione nel 1985. La crescita che ne è seguita è stata esponenziale, con l’acquisizione di gran parte dei Comuni irpini e con l’espansione su base nazionale.
La Sidigas ha puntato fin dall’inizio alla realizzazione in proprio degli impianti di distribuzione nei Comuni di cui acquisiva la concessione.
Nel 2003, a seguito di obblighi imposti dalla normativa di settore (D.Lgs. 164/2000), ha costituito una newco da essa stessa totalmente controllata e denominata Sidigas.com srl, cui negli anni successivi ha trasferito il ramo commerciale relativo al gas naturale, attuando la separazione societaria tra l’attività di distribuzione e quella di vendita imposta dalla legge. Per garantire una maggiore efficienza nello svolgimento delle attività di costruzione e nello svolgimento di servizi amministrativi ed informatici comuni, poi, nel 2004 è stata costituita la Servizi Integrati srl, con sede ad Avellino e anch’essa totalmente controllata dalla Sidigas.
La storia recente
Uno spartiacque della storia recente di Sidigas è il 20 giugno 2019, giorno in cui la Procura della Repubblica notifica alla società una istanza di fallimento presentata presso il Tribunale di Avellino. Risale al settembre 2019, poi, la nomina di Francesco Baldassarre e Dario Scalella quali amministratori (rispettivamente giudiziario e delegato) della società. Il nuovo management ha messo a punto il piano di ristrutturazione del debito, concordato con il Tribunale di Avellino, che ha portato al risultato di oggi.